Alla ricerca dei sentieri perduti
Trek dei villaggi (1° giorno)
Difficoltà:
EE
Quota
partenza (m):784
Punto più alto (m): 1300
Dislivello
complessivo (m): 516
Località
partenza: Pontboset
Dormire:
B&B Bec Raty
Ahimè
il ponte compare, ma è crollato!
L'Associazione
Vivre Champorcher ha deciso di creare un trek dei villaggi per far
conoscere le bellissime frazioni nel Comune di Pontboset e Champorcher.
Insieme
ad Aksinia del Ristorante Mellier e ad Amato, esperto di escursionismo e grande
conoscitore della valle, partiamo per verificare segnaletica e tempi del primo
tratto: Pontboset - Crest - Fournier - Pontboset.
Mentre
il tratto Pontboset-Crest è molto conosciuto, così come il tratto Fournier-
Ponboset, il collegamento Crest-Fournier, stando ai più, non esiste. Io
ricordavo però di aver raggiunto, anni fa, Fournier da le Creux e alcuni abitanti
di Ponboset dicevano che una volta c'era un sentiero che collegava Crest a
Fournier ma che ormai non esisteva più. Secondo la maggior parte delle persone
siamo destinati a perderci! Però un percorso ad anello sarebbe l’ideale. Partiamo
quindi in esplorazione.
Dal
parcheggio di Pontboset, attraversiamo il centro storico e scendiamo in
direzione Crest, attraversando il bellissimo ponte.
Imbocchiamo
la vecchia mulattiera che portava al Crest e a les Creux prendiamo la
scorciatoia che ci porta al Crest di sotto, dove si trova il Ristorante La
Louye Su La Goumba di Lucia, che avrebbe dovuto essere con noi oggi, ma era
impegnata a preparare manicaretti per il pranzo pasquale.
Saliamo
al Crest di sopra, attraverso il villaggio. Le vecchie case sono bellissime e
ci sono scorci affascinanti.
Al
Crest di sopra, raggiungiamo il vecchio forno, ancora oggi utilizzato per
cuocere il tipico pane di segale.
Vediamo
una lapide che ricorda la morte di un giovane che si era recato al torrente,
partendo da qui. Esattamente il sentiero che stiamo cercando.
Senza
grandi difficoltà, individuiamo il sentiero e iniziamo a percorrerlo.
Aksinia
ci stupisce tirando fuori dallo zaino un falcetto che, prontamente, cede ad
Amato per liberare i tratti in cui la vegetazione ha invaso il sentiero. In
alcuni punti occorrerebbe il motosega, ma il nostro intento è di rendere
quantomeno visibile la traccia.
Con
grande entusiasmo tagliano, tirano, spostano. Io, reduce da un bel mal di
schiena, mi limito a tirar via i pezzi più leggeri e, ovviamente, a documentare
il tutto!
Il
sentiero è più lungo di quanto ci aspettassimo e, a tratti, quando il bosco si
apre, scorgiamo, dall’altra parte della valle, le frazioni di Fournier, che
costituiscono la nostra meta: Verney, Barmafumo, Cotetta, Boillas, Devine,
Boretta, Delivret e Folietaz.
Infine
giungiamo al torrente. A breve dovrebbe comparire il ponte.
Mentre
Aksinia ed Amato provano a creare un guado con pietroni e pezzi di legno, io
fotografo uno strano fiore.
Infine,
abbandonando l’impresa, individuiamo un punto in cui, fra i massi, è rimasto incastrato
un grande tronco e, dall’altro lato, un albero sporge sulle acque impetuose con
alcuni rami.
Momento
adrenalinico e… siamo dall’altra parte. Salvi!
Qui
non ci sono più tracce di sentiero ma in pochi minuti raggiungiamo il sentiero
N. 3 che congiunge Pontboset alla valle della Manda.
Scendiamo
quindi, attraversando i villaggi di Fournier, in ognuno dei quali c’è una particolarità
che li rende unici, dalla chiesetta, alle fontane, alle stalle..
A Folietaz
imbocchiamo in salita il sentiero che ci dovrebbe riportare a le Creux. Non me
lo ricordavo così impegnativo. Tuttavia bisogna far attenzione a dove si
mettono i piedi in quando il sentiero non è stato pulito da molto tempo e, in
alcuni punti, è esposto.
Raggiungiamo
nuovamente il torrente e, sorpresa, anche qui il ponte è crollato!!
Fortunatamente,
guadarlo è questione di pochi minuti, in quando non c’è molta distanza fra i
pietroni.
Saliamo
ancora e raggiungiamo infine le Creux e, da lì, scendendo per una vecchia scorciatoia,
rientriamo a Pontboset.
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