giovedì 27 aprile 2017

  Maggio2017

Manifestazioni, attività ed eventi nelle località valdostane

martedì 25 aprile 2017

San Marco Patrono del Grand Mont Blanc 

La processione

Difficoltà: T
Quota partenza (m): 1.420
Quota arrivo (m):1.640
Dislivello complessivo (m): 220
Località partenza: Champorcher Chateau
Dormire: B&B Bec Raty

Il 25 aprile è il giorno di San Marco, Patrono della frazione del Grand Mont Blanc e, ogni anno, alle 7:00 di mattina, parte la processione dalla chiesa di Champorcher Chateau fino alla cappella del Grand Mont Blanc dove, all’arrivo, viene celebrata la messa.
Le previsioni non erano buone ma poco dopo le 7:00 il cielo si è aperto ed è sbucato il sole. Quest’anno una trentina di persone sono partite a piedi e hanno seguito la strada fino all’inizio di Chardonney per risalire poi per il vecchio sentiero passando per i villaggi del Ronchas e del Perruchon fino a raggiungere il Petit Mont Blanc. 




Qui la processione si è allargata ad una altra decine di persone. Insieme hanno percorso l’ultimo tratto di strada fino alla cappella. Il parroco, Don Giuliano, dopo aver dato la benedizione ai campi, ha celebrato la Messa. 

venerdì 14 aprile 2017

Punta di Bardonney
Panorama dalla cima

Difficoltà: EE
Quota partenza (m):1107
Quota cima (m): 1910
Dislivello complessivo (m): 803
Località partenza: Villa Franchini - Salleret
Dormire: B&B Bec Raty

Partiamo di fronte al cartello della Frazione Dublanc. Questa è una delle prime escursioni primaverili che è possibile fare. Costituisce anche un buon inizio di allenamento per passeggiate più impegnative. 
Vista verso l'alta Valle di Champorcher

Ho descritto il sentiero fino a Barmelle nell'omonimo Post.
Dopo aver rabboccato la borraccia alla fontana sotto il villaggio, facciamo una breve pausa alla cappella.

Barmelle: l'arrivo del sentiero

Barmelle: la cappella

Barmelle: le case di fronte al fianco della cappella


Ripartiamo seguendo il sentiero sul pendio di fronte al fianco della cappella. Quando c'è l'erba alta, non sempre questo tratto è chiarissimo. Tuttavia, attraversato il prato in salita, il sentiero diventa molto chiaro fino al colle. E' sufficiente fare attenzione in un pezzo più in alto rovinato dai cinghiali.
Il colle
Arrivati al colle, svoltiamo a destra (su un pietrone c'è la scritta COLON). Da qui il sentiero non è sempre evidente. C'è ancora un po' di neve e occorre fare attenzione a non scivolare. 
Passato un primo punto panoramico, giungiamo ad una piccola cresta dove finisce il sentiero tracciato (c'è una scritta 1B FINE). E' questa la meta di oggi. Il nome non risulta sulle cartine topografiche ma è così che viene chiamata dagli abitanti del luogo. 


Vista dalla cima

Scattate le foto di rito (c'è un bellissimo panorama sul Cervino, il Monte Rosa e la valle centrale), riprendiamo il sentiero fino al colle. Da qui non svoltiamo ma procediamo dritto in direzione Tête du Mont. Al bivio successivo (a sinistra si giunge appunto a Tête du Mont) continuiamo a destra e, passato un palo nivometrico sulla sinistra, arriviamo ad un colletto. Da qui prendiamo la ripida discesa (attenzione alla scivolosa erba olina) e, attraverso il bosco, giungiamo al Col de Plan Fenêtre. Da qui scendiamo a sinistra fino al villaggio del Grand Rosier. 
Tratto ripido con l'erba olina
Tenendoci sulla sinistra (senza entrare nella frazione) raggiungiamo l'antenna ben visibile in fondo al prato. Di qui, con attenzione, imbocchiamo il sentiero che ci porta al Salleret, punto di partenza dell'anello.

mercoledì 12 aprile 2017

Alla ricerca dei sentieri perduti

Trek dei villaggi (1° giorno)

Difficoltà: EE
Quota partenza (m):784
Punto più alto (m): 1300
Dislivello complessivo (m): 516
Località partenza: Pontboset
Dormire: B&B Bec Raty


L'Associazione Vivre Champorcher ha deciso di creare un trek dei villaggi per far conoscere le bellissime frazioni nel Comune di Pontboset e Champorcher. 
Insieme ad Aksinia del Ristorante Mellier e ad Amato, esperto di escursionismo e grande conoscitore della valle, partiamo per verificare segnaletica e tempi del primo tratto: Pontboset - Crest - Fournier - Pontboset.

Mentre il tratto Pontboset-Crest è molto conosciuto, così come il tratto Fournier- Ponboset, il collegamento Crest-Fournier, stando ai più, non esiste. Io ricordavo però di aver raggiunto, anni fa, Fournier da le Creux e alcuni abitanti di Ponboset dicevano che una volta c'era un sentiero che collegava Crest a Fournier ma che ormai non esisteva più. Secondo la maggior parte delle persone siamo destinati a perderci! Però un percorso ad anello sarebbe l’ideale. Partiamo quindi in esplorazione.
Dal parcheggio di Pontboset, attraversiamo il centro storico e scendiamo in direzione Crest, attraversando il bellissimo ponte.
Imbocchiamo la vecchia mulattiera che portava al Crest e a les Creux prendiamo la scorciatoia che ci porta al Crest di sotto, dove si trova il Ristorante La Louye Su La Goumba di Lucia, che avrebbe dovuto essere con noi oggi, ma era impegnata a preparare manicaretti per il pranzo pasquale.



Saliamo al Crest di sopra, attraverso il villaggio. Le vecchie case sono bellissime e ci sono scorci affascinanti. 





Al Crest di sopra, raggiungiamo il vecchio forno, ancora oggi utilizzato per cuocere il tipico pane di segale. 

Vediamo una lapide che ricorda la morte di un giovane che si era recato al torrente, partendo da qui. Esattamente il sentiero che stiamo cercando. 
Senza grandi difficoltà, individuiamo il sentiero e iniziamo a percorrerlo. 


Aksinia ci stupisce tirando fuori dallo zaino un falcetto che, prontamente, cede ad Amato per liberare i tratti in cui la vegetazione ha invaso il sentiero. In alcuni punti occorrerebbe il motosega, ma il nostro intento è di rendere quantomeno visibile la traccia.





Con grande entusiasmo tagliano, tirano, spostano. Io, reduce da un bel mal di schiena, mi limito a tirar via i pezzi più leggeri e, ovviamente, a documentare il tutto!

Il sentiero è più lungo di quanto ci aspettassimo e, a tratti, quando il bosco si apre, scorgiamo, dall’altra parte della valle, le frazioni di Fournier, che costituiscono la nostra meta: Verney, Barmafumo, Cotetta, Boillas, Devine, Boretta, Delivret e Folietaz.

 Infine giungiamo al torrente. A breve dovrebbe comparire il ponte. 
Ahimè il ponte compare, ma è crollato!  
Mentre Aksinia ed Amato provano a creare un guado con pietroni e pezzi di legno, io fotografo uno strano fiore.


Infine, abbandonando l’impresa, individuiamo un punto in cui, fra i massi, è rimasto incastrato un grande tronco e, dall’altro lato, un albero sporge sulle acque impetuose con alcuni rami.
Momento adrenalinico e… siamo dall’altra parte. Salvi!



Qui non ci sono più tracce di sentiero ma in pochi minuti raggiungiamo il sentiero N. 3 che congiunge Pontboset alla valle della Manda.
 


Scendiamo quindi, attraversando i villaggi di Fournier, in ognuno dei quali c’è una particolarità che li rende unici, dalla chiesetta, alle fontane, alle stalle..








A Folietaz imbocchiamo in salita il sentiero che ci dovrebbe riportare a le Creux. Non me lo ricordavo così impegnativo. Tuttavia bisogna far attenzione a dove si mettono i piedi in quando il sentiero non è stato pulito da molto tempo e, in alcuni punti, è esposto. 

Raggiungiamo nuovamente il torrente e, sorpresa, anche qui il ponte è crollato!!
Fortunatamente, guadarlo è questione di pochi minuti, in quando non c’è molta distanza fra i pietroni.

Saliamo ancora e raggiungiamo infine le Creux e, da lì, scendendo per una vecchia scorciatoia, rientriamo a Pontboset.