La Rosa dei Banchi (3.168)
Vista dalla cima |
Difficoltà: EE/A
Quota partenza (m): 2107
Quota cima (m):3168Dislivello complessivo (m):1061
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty
L'escursione che ci proponiamo di
fare oggi non è delle più semplici: partendo da Dondena ci proponiamo di
risalire il Vallone di Bantse, raggiungere il Colle della Balma (o Colle della Rosa,
a seconda delle mappe), salire in cima passando sul lato lago Miserin,
ridiscendere per la cresta fino alla Cima Beccher e rientrare a Dondena.
Partenza dal Grand Mont Blanc alle
5:30. Sigh! Dal parcheggio di Dondena scendiamo e attraversiamo il ponte che porta
alle baite di Dondena e risaliamo
seguendo la scorciatoia che raggiunge il rifugio Dondena. Non rinunciabile il
caffè da Loris al Rifugio!
Ci
incamminiamo lungo il Vallone di Bantse; è ancora buio e l’alba sorge alle
nostre spalle.
Il Vallone di Bantse |
Proseguiamo seguendo, prima, il sentiero
ben segnato, poi ometti vari fino a sbucare sulle morene che una volta costituivano
il ghiacciaio della Rosa dei Banchi.
Saliamo al Colle della Balma (2.957 m
slm) su un terreno detritico e franoso, seguendo un po’ gli omini, un po’ il
buon senso, cercando di evitare smottamenti e scivolate.
Il sentiero! |
Il Colle della Balma |
Arrivati al colle, piccola pausa,
snack, foto ad un camoscio solitario ed alla Madonnina. Qui, una componente del
nostro gruppo ci abbandona perché non se la sente di arrivare fino alla cima e
si dirige al lago Miserin dove la aspetta una buona polenta al Rifugio.
Vista dal colle |
La Madonnina sul Colle |
Noi decidiamo di non seguire la via
classica, ma di tenerci al di sotto della cresta, sul lato valdostano (a sinistra
salendo).
Non c’è alcun sentiero
evidente, camminiamo nello sfasciume: un terreno esposto, friabile, a tratti
fangoso. Cerchiamo di avanzare senza far franare grossi massi e senza –
ovviamente – cadere. Commento a posteriori: sarebbe stata preferibile la via
normale!
Finalmente ritorniamo in cresta,
proprio sotto l’ultimo tratto prima della cima. Qui la roccia è friabile e
spesso coperta di fine detrito. In qualche passaggio preferiamo appoggiare le
mani a terra. Facciamo attenzione, tenendoci sulla sinistra dove la roccia
sembra più solida. Non guardo in giù sulla destra: la vista è aerea!
Finalmente in punta. Vista meravigliosa.
Foto di rito con la croce.
La croce sulla punta |
Il sentiero di ritorno sulla cresta
opposta sembra molto interessante: aereo e molto esposto su entrambi i lati. Suscita
in me una leggera angoscia che mi rovina, in parte, la soddisfazione di essere
arrivata fin qui e lo spuntino!
Il sentiero(?) di discesa |
Ripartiamo. Facile ma non banale! Basta
fare solo attenzione, molta attenzione a dove si mettono i piedi. La cresta è
stretta, soprattutto all’inizio, in un paio di punti. Sono particolarmente ansiosa
sulle lastre oblique di roccia, a volte coperte di ghiaia. I miei compagni di
viaggio sembrano più tranquilli.
Il sentiero in cresta a scendere |
Vista dalla cresta |
Fortunatamente, dopo qualche
centinaio di metri, la cresta si allarga e diventa un piacere scendere, ammirando
il panorama e scattando foto.
Arriviamo sulla Cima Beccher dove incontriamo
alcuni escursionisti provenienti da Piamprato. Due chiacchiere e ripartiamo.
Cima Beccher |
Una discesa e un’ultima salita,
effettivamente molto breve, ci porta sul Bec de la Chilà e da lì intravediamo il colle più sotto e il
vallone di discesa, non ripido, ma senza nessuna traccia.
Pian piano Dondena si avvicina. La
gita è finita e torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!!
Vista sulla Tersiva |
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